Le opere di Marco Burresi, Zed1 in arte, sono popolate da eccentrici equilibristi che, di volta in volta, assumono le più diverse sembianze e che si trovano a vivere sospesi tra un mondo e l’altro. Dopo aver realizzato numerosi wall in Italia e in giro per il mondo finalmente anche Milano può vantare una sua opera: una fiaba urbana che si sviluppa lungo i muri dell’associazione culturale Ohibò, in via Benaco.
I suoi interventi sono caratterizzati da un tratto raffinato, una linea sinuosa ed elegante che si srotola sulla parete legando tra loro i personaggi e incoraggiando l’occhio al proseguimento della lettura; i suoi personaggi sembrano quasi galleggiare nell’aria, leggeri e incorporei pur nella rotondità delle loro fisionomie.
Non si può andare contro natura è una fiaba urbana e, come tale, ha per protagonisti animali antropomorfizzati a cui è affidato un preciso scopo di educazione morale, dichiarato in questo caso in modo esplicito nel titolo dell’opera.
La storia è quella di un’amore passionale e delle sue inevintabili trasformazioni: dalla nascita, al timido incontro dei due innamorati, alla potenza della passione che li travolge e finisce per trasformarli in preda e predatore (uno leone, l’altro zebra), fino alla loro inevitabile distruzione.
In questo modo il wall, realizzato a spray, offre due possibili chiavi di lettura: può essere visto come un invito a non reprimere i propri istinti – la propria natura – ma ad assecondarla, accettandone le inevitabili conseguenze, o come un monito a tenerli a bada per non venirne distrutti.
Zed1, Non si può andare contro natura (foto di Miriam Sironi)
Zed1, Non si può andare contro natura (foto di Miriam Sironi)
Zed1, Non si può andare contro natura (foto di Miriam Sironi)
Zed1, Non si può andare contro natura (foto di Miriam Sironi)
Zed1, Non si può andare contro natura (foto di Miriam Sironi)