Alla Scoperta dei grandi palazzi Milanesi nel centro di Milano per scoprire le oniriche installazioni di WonderGlass, che si è ispirata a un viaggio oltre i confini dell’atmosfera. Partiamo dall’ottocentesco palazzo sede dell’Istituto dei Ciechi, con l’installazione Kosmos, dimostrazione delle infinite possibilità di design del vetro.
WonderGlass: Kosmos – Atelier Fornasetti, Bouroullec, Dan Yeffet, foto Valeria Corbetta
WonderGlass: Kosmos – Atelier Fornasetti, Bouroullec, Dan Yeffet, foto Valeria Corbetta
Through the Clouds è invece il progetto di Atelier Fornasetti che occupa la parte più interna dell’installazione, creando uno sfondo di nuvole fluttuanti, mentre Prism, le panche in vetro del designer israeliano Dan Yeffet, dominano il centro della sala. La versatilità di WonderGlass nel trattare il vetro si esprime anche nelle composizioni di piccoli moduli colorati sviluppati da WonderLab: volumi e mattonelle che si prestano a infinite interpretazioni per rivestimenti e decorazioni.
I nuovi pezzi sono presentatati in un allestimento metafisico (salite sul mezzanino per una vista privilegiata sul pavimento caleidoscopico), e nel film in stop-motion Invisible Cities del duo lombardo J&PEG, che regala infiniti rimandi artistici a de Chirico o Sonia Delaunay, e architettonici a Louis Kahn e Luis Barragán.
«Gli oggetti sono tutti accomunati da un tratto poetico ed enigmatico», dichiara il direttore creativo Simone Zecubi, che per il brand firma Echo, una scultura luminosa con effetto sonoro, composta da una serie di dischi di vetro argentato, «evocativa delle onde gravitazionali provenienti dai buchi neri».
WonderGlass: Kosmos – Atelier Fornasetti, Bouroullec, Dan Yeffet, foto Valeria Corbetta
WonderGlass: Kosmos – Atelier Fornasetti, Bouroullec, Dan Yeffet, foto Valeria Corbetta
«Il punto di partenza del nostro progetto è stata l’Italia meravigliosa, piena di conoscenze e capacità artigianali che stanno un po’ sparendo», racconta Ronan Bouroullec, autore con il fratello Erwan della serie di vasi astratti Alcova di ispirazione pittorica. «Mi sono divertito un sacco – continua – a seguire la produzione dei vetrai a Venezia. Cerco sempre di mettere della poesia in quello che faccio».
*In aggiunta a Kosmos, WonderGlass ha sviluppato Horah, una “luce meccanica” disegnata dal duo di origine israeliana con base a Londra, Raw Edges, e ispirata alla danza del loro paese. L’installazione di 30 pezzi in vetro illuminato con una palette estremamente contemporanea, fa parte di un’opera in edizione limitata disponibile tramite la Galleria Project B, e sarà visibile allo Spazio Krizia per tutta la durata della Milano Design Week.