Siete in cerca di mostre a Milano? Basta chiedere!
In questo periodo sono tante le gallerie e i musei ancora aperti in cui poter passare un tranquillo pomeriggio estivo. Per la nostra Summer Yog ne abbiamo trovate per tutti i gusti: per gli amanti della fotografia, per i digital, dibattiti e conferenze per i più intellettuali, eventi per i più modaioli e installazioni per gli instagram addicted. Sono tutte qui sotto, non vi resta che scegliere la vostra.
Triennale – Escape room virtuale WER IST WER Z
Courtesy Triennale di Milano
Per la serie: Milano digitale WER IST WER Z è la versione live streaming di WER IST WER, progettata dallo studio di design indipendente We Are Müesli (annullata a causa del lockdown), ispirata al trentennale della caduta del Muro di Berlino.
Un’esperienza interattiva che coniuga gioco, narrazione e ricerca storica. Una performer in diretta streaming dal teatro e nove tra attrici e attori videoregistrati, puzzle investigativi da ricostruire, e quattro diversi finali possibili.
Dal vostro pc sarete connessi con un operatore dello SCHLOSS ( “Servizio di Chiarificazione della Lealtà e dell’Orientamento per la Sicurezza dello Stato”) che vi sottopone un misterioso “Test di Conformità”. Nell’esplorazione di alcuni archivi che contengono reperti e documenti, sarete chiamati a esprimere il vostro giudizio sulle storie di nove personaggi.
TRIENNALE DI MILANO
L’escape room si svolge da martedì a sabato, alle 19.00 e alle 21.30,
date: dal 14 al 18 luglio;
dal 21 al 25 luglio;
dal 28 al 31 luglio.
Durata: 90′
William Kentridge – Waiting for the Sibyl and other stories
Courtesy Lia Rumma
Classe 1955, l’artista sudafricano William Kentridge presenta Waiting for the Sibyl, il video che dà il titolo alla mostra, nato dall’ultimo progetto realizzato lo scorso anno per il Teatro dell’Opera di Roma. Le voci di un coro africano, accompagnate da musica jazz, ci introducono nell’immaginario dell’autore fatto di figure geometriche, segni, frasi e disegni che sfilano velocemente sulle pagine di un testo antico aperto a metà. Protagonista è il profilo di una danzatrice africana che si muove a ritmo, metafora della Sibilla contemporanea. Sullo sfondo di pagine di libri, dove l’inchiostro tratteggia alberi con rami e foglie nere. Le immagini disegnate su pagine di vecchi libri ed antiche edizioni della Divina Commedia, mostrano figure in trasformazione che, attraverso il mito, tentano di scoprire il futuro e dare risposte ai sentimenti di paura e incertezza che ne derivano.
Al piano superiore della galleria l’installazione video KABOOM! (2018), tratta dalla produzione teatrale The Head & the Load, presentata in anteprima alla Tate Modern di Londra nel 2018, che racconta la storia di circa due milioni di africani reclutati da inglesi, francesi e tedeschi durante la prima guerra mondiale in Africa. Esplorando la memoria personale e collettiva, Kentridge costruisce strati dinamici di disegni, testi e immagini: “The Head & the Load parla dell’Africa e degli africani della prima guerra mondiale. Vale a dire di tutte le contraddizioni e i paradossi del colonialismo, che sono stati alimentati e compressi dalla guerra. Parla di incomprensione storica (e di inudibilità e invisibilità). La logica coloniale nei confronti dei partecipanti neri si potrebbe riassumere così: ‘Per evitare che le loro azioni meritino un riconoscimento, le loro azioni non devono essere registrate’. L’obiettivo di Head & the Load è di riconoscere e registrare”. W.K.
Lia Rumma
04 Giugno – 30 Luglio 2020
Jukhee Kwon – The Lightless of a Moment
Courtesy Patricia Armocida
La Galleria Patricia Armocida presenta la mostra dell’artista coreana Jukhee Kwon dal titolo The Lightness of a moment.
“Per vivere, proprio come per nuotare, va meglio chi è privo di pesi, perché anche nella tempesta della vita umana le cose leggere servono a sostenere, quelle pesanti a far affondare.” Apuleio
I libri utilizzati da Jukhee Kwon sono libri antichi, abbandonati o inutilizzati, che, trasformati, diventano oggetti senza tempo. Le opere sono il risultato di un lungo e laborioso processo fatto di gesti ripetitivi, che diventano a poco a poco automatici. Ogni taglio ed ogni azione sul libro hanno per Jukhee Kwon il significato di un atto performativo che, se pur nascosto, è percepito nella complessità dell’opera finita. L’atto di decostruzione del libro libera ogni pagina nello spazio, emancipandolo dalla sua forma e dal suo scopo originale.
Patricia Armocida
04 Giugno – 30 Settembre 2020
E quindi uscimmo a riveder le stelle
Courtesy The Flat – Massimo Carasi
La galleria riapre i suoi spazi dopo il lungo periodo di chiusura causa lock down, con una collettiva che riunisce le opere di Stefano Caimi, Michael Johansson, Guillaume Linard Osorio, Sali Muller, Jack Otway, Michelangelo Penso e Leonardo Ulian.
Una collettiva che ha il sapore della riscoperta, del contatto pulviscolare con le stelle, come le opere di Stefano Caimi, che utilizza una tecnica particolare di scansione 3D per ingrandire dettagli naturali, che appaiono in una dimensione nuova, non più volumetrica ma puntiforme, proprio come le immagini delle galassie. Opere figurative ma allo stesso tempo frutto di un’astrazione rispetto alla realtà, che dialogano con i circuiti di Leonardo Ulian, che ci guardano dai reticoli di racchette da tennis con sguardi un po’ buffi e un po’ perplessi. Partecipa alla collettiva l’artista svedese Michael Johansson con opere legate al mondo degli oggetti e del design, reinterpretati e astratti dalla loro funzione per acquistare lo status di forme e colori puri, che l’artista incastra abilmente.
The Flat – Massimo Carasi
11 Giugno – 05 Settembre 2020
consigliamo di telefonare prima di recarvi in galleria
Vittorio Corsini – Dai su fammi un sorriso
Cortesy Galleria d’Arte Frediano Farsetti
Progetto diffuso di arte pubblica che da mercoledì 1 luglio unisce in un ideale percorso Milano e Prato: una serie di sculture al neon di Vittorio Corsini, dislocate tra il Portichetto di via Manzoni a Milano e il Castello dell’Imperatore a Prato, sono il richiamo esplicito alla gentilezza e al buon umore.
Dai su fammi un sorriso è un progetto che ruota intorno a una serie di scritte scultoree al neon che rappresentano veri e propri inviti rivolti allo spettatore. La scritta riproduce la calligrafia di una donna di 92 anni, con una grafia corsiva molto curata che lascia intuire una formazione scolastica di altri tempi.
Attraverso l’intimità della grafia e la dimensione pubblica dell’opera ambientale, Vittorio Corsini crea una comunicazione diretta, che sottolinea l’urgenza di tornare a intessere relazioni, dopo mesi di distanza e paure.
Fino all’11 ottobre, sempre a Milano, a Officine Creative Non Riservato (via Paisiello 5), si può vedere Light Mood, una grande installazione luminosa, visibile anche dalla strada.
Galleria d’Arte Frediano Farsetti
01 Luglio – 30 Settembre
Inge Morath. La vita. La fotografia
Courtesy Museo Diocesano
La retrospettiva, a cura di Brigitte Blüml, Kaindl Kurt e Marco Minuz rende omaggio ad Inge Morath (Graz, 1923 – New York 2002).
Prima donna ad essere ammessa nella leggendaria agenzia fotografica Magnum Photos (i suoi primi scatti a diversi editori firmandosi con lo pseudonimo Egni Tharom), inizialmente come redattrice e poi come membro effettivo nel 1955, Inge Morath ha contribuito con il suo talento a scardinare molti pregiudizi.
Per tutta la sua vita mostra una duplice dote per la scrittura e la fotografia, che la rende una figura singolare rispetto ai suoi colleghi. Donna curiosa e instancabile, desiderosa di relazionarsi con le persone in modo profondo, che si tratti di persone comuni o personaggi di chiara fama, il suo interesse è sempre rivolto all’essere umano.
Viaggia molto tentando di comprendere a fondo le tradizioni e conoscere la cultura dei luoghi in cui si reca, studiandone la lingua fino ad arrivare, nel tempo, a parlare sette idiomi.
Nata a Graz, in Austria nel 1923, dopo gli studi di lingue a Berlino, lavora come traduttrice e giornalista. Amica del fotografo Ernst Haas, realizza testi di per i suoi reportage. Viene così invitata da Robert Capa ad unirsi all’agenzia Magnum in qualità di redattrice e ricercatrice. Comincia a fotografare nel 1951 a Londra e nel 1953 entra a far parte dell’agenzia Magnum. Tra il 1953 ed il 1954, Morath è anche assistente di Henri Cartier-Bresson. Negli anni seguenti viaggia in Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Sono del 1958 la serie di curiosi ritratti fotografici con le maschere del disegnatore Saul Steinberg. Sul set del film “Gli spostati” di John Huston conosce Arthur Miller, che sposa nel 1962. Nel 1965 si reca per la prima volta in Unione Sovietica. Nel 1978 compie il primo viaggio in Cina.
Le sue immagini sono fortemente descrittive e al contempo lasciano trasparire una rara capacità di analisi, e una straordinaria sensibilità. Lei stessa afferma: «La fotografia è essenzialmente una questione personale: la ricerca di una verità interiore».
Chiostri Sant’Eustorgio
06 Luglio – 14 Settembre
chiusura estiva dal 10 al 22 Agosto
Cesare Colombo. Fotografie/Photographs 1952-2012
Mosso da autentica passione civile, osserva per più di mezzo secolo la città di Milano, nei suoi mutamenti sociali, politici, culturali, e negli eventi che ne segnano la storia, divenendone uno dei più attenti testimoni.
Molti i suoi servizi fotografici dedicati alle lotte politiche degli anni Sessanta e Settanta, agli eventi drammatici che colpiscono Milano (come la strage di piazza Fontana), ma anche al mondo delle donne (espone alla galleria “Il Diaframma” di Lanfranco Colombo la serie Le altre donne nel 1968), agli eventi artistici (documenta la settimana del Nouveau Réalisme nel 1970) e all’affermarsi del design e della moda italiana. Allestimento e peculiari soluzioni grafiche di Italo Lupi, con il quale Colombo ebbe un lungo rapporto di lavoro e di amicizia.
Castello Sforzesco, Sala Viscontea
25 Giugno – 30 Settembre
Triennale Estate: Un giardino di voci e colori
Triennale Estate è una nuova manifestazione che si svolge nel Giardino Giancarlo De Carlo. 4 mesi di programmazione con un ricco calendario di incontri, proiezioni, lecture, cabaret, eventi live, festival, attività per bambini e ragazzi. All’interno del Giardino di Triennale, che riunisce una serie di opere d’arte straordinarie primo tra tutti I bagni misteriosi di Giorgio De Chirico, sono state definite cinque aree che accoglieranno le diverse attività: l’area CINEMA per le proiezioni cinematografiche, il cabaret, gli appuntamenti dedicati a design, live arts e fotografia; nel BOSCO, dove si trova l’installazione di Italo Rota, verranno presentati i talk sulle trasformazioni urbane, l’arte contemporanea e i new media; il ciclo di incontri curato dagli Amici della Triennale e i talk di letteratura si svolgeranno nel TEATRINO di Alessandro e Francesco Mendini, mentre nella ROTONDA, dove si trova l’opera di Ettore Sottsass Sassi nel parco, si terranno gli appuntamenti di filosofia. Nello spazio RADURA si trova il Caffè in Giardino
Triennale di Milano
15 Giugno – 30 Settembre