Scade il 04 NOV 2013
Dell’arte di quel periodo, ovvero quella che nasce a cavallo tra gli anni Sessanta e i Settanta e che scorre come un fiume in piena tra provocazioni e performance, tra ricerca costante e sperimentazioni, sempre intrecciata con le pressioni sociali e con la politica, Milano è stata protagonista a livello internazionale. È il periodo della caduta delle barriere dei settori dell’arte, della fusione tra le discipline che diventano totali e oltrepassano i confini sacri dei luoghi della cultura per scendere in piazza, nelle strade, tra la gente. Tra le tante voci del decennio o più, quella di Franco Mazzucchelli racconta questo momento in cui l’arte prova a ridefinire il proprio linguaggio per una riappropriazione creativa del tessuto urbano e lo fa attraverso creazioni non pensate per un museo o un mercato, ma finalizzate invece alla sollecitazione estetica e ludica del fruitore. In quest’ambito si inserisce la mostra ospitata alla Galleria Monopoli Stati di pressione, personale di Franco Mazzucchelli a cura di Andrea Fiore. L’esibizione ripercorre la storia dell’artista milanese dalle prime esperienze di arte come partecipazione sociale, sino ai lavori più recenti. Il percorso espositivo inizia con alcune opere storiche che riguardano gli interventi urbani realizzati alle porte della fabbrica Alfa Romeo nel febbraio del 1971. Si tratta dei gonfiabili marchiati A.TO A. Art to Abandon, opere realizzate per essere abbandonate in luoghi pubblici. Un progetto attraverso il quale si avverte la necessità per gli artisti di uscire dai templi del sapere, andando così a scoprire nuove dimensioni e nuovi linguaggi. Quello del 1971 è un importante esperimento di arte relazionale, che pone l’intervento artistico in chiaro rapporto con un pubblico eterogeneo e improvvisato, portando questa combinazione a dei risultati di partecipazione del tutto inattesi.
Seguono una selezione di opere realizzate da Mazzucchelli in occasione della mostra Caduta di Pressione (qui il catalogo della mostra), allestita nel 1972 presso la galleria milanese Il Diagramma, e soprattutto per Volterra 73, celebre manifestazione curata da Enrico Crispolti che vide alcuni tra i maggiori protagonisti della ricerca artistica italiana di quegli anni cimentarsi nella realizzazione di un intimo dialogo tra il paesaggio, la popolazione e le nuove tendenze artistiche.
A Volterra un cono giallo di otto metri e molti altri gonfiabili invasero il centro storico creando un singolare confronto tra le solenni architetture medievali di Piazza dei Priori e le grandi strutture in PVC: “sembra un gioco, un gioco liberatorio che accomuna piccoli e grandi, la riscoperta di un ritmo naturale, di un accordo insolitamente libero di movimenti del corpo e uno spazio pur consueto […] forse sarà difficile d’ora in avanti allestire in un centro storico mostre d’arte che prescindano del tutto dall’esperienza di Volterra” (dal documentario Arte Per la Città). Volterra 73 trovò un naturale proseguimento nella sezione italiana della Biennale di Venezia del 1976, dedicata all’Ambiente come sociale, alla quale partecipò lo stesso Mazzucchelli.
Oltre ai gonfiabili originali di quegli anni, in mostra sono presenti anche le fotografie di Enrico Cattaneo che documentano l’interazione del pubblico con tali opere. Il percorso espositivo continua con gli ultimi lavori di Mazzucchelli, chiamati ironicamente dall’autore BD: Bieca Decorazione. Spiega Del Guercio: “Mazzucchelli ha tracciato nelle dimensioni ridotte del quadro il compendio di anni di ricerca tra arte e tecnologia, e rielaborato con nuovi risultati una vasta esperienza nel sistema analitico delle forme […] ogni quadro, così come avveniva per le grandi sculture gonfiabili, segue il ritmo ondulato delle volumetrie, espone un sistema di rapporti e di corrispondenze tra linee di saldatura e sviluppa l’ampia estensione della superficie attraverso la contaminazione e lo scambio dei rapporti policromi”.
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Stati di pressione Galleria Monopoli Via Ventura 6, Milano Martedì-Sabato 14 – 19 Ingresso gratuito www.galleriamonopoli.com |
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