In concomitanza con il FuoriSalone 2013 due giovani studenti progettisti e designers del Politecnico di Milano presentano in esclusiva per Yog la sedia S001 costituita da materiali di riuso (legni pregiati antichi) priva di chiodi e viti, interamente smontabile, dalle linee semplici ed essenziali.

Testi e immagini tratte da “S001” di Stefano De Crescenzo e Andrea Corbetta
Il progetto di S001 racchiude una ricerca che va oltre il semplice valore estetico, le forme scelte sottolineano infatti il fattore etico della produzione di un elemento di arredo. Tra i valori fondanti dell’operazione vi è la sostenibilità del prodotto. È infatti all’attenzione di tutti l’importanza di un design intelligente per evitare gli sprechi, retaggio della società dei consumi, in un momento in cui tema caldo è la difficoltà dello smaltimento rifiuti. È per questo che i designer con i propri progetti devono essere i primi a farsi promotori della tutela e del rispetto per l’ambiente, sensibilizzando consumatori e produttori ad agire eticamente. A muoverci è l’attenzione per le tecniche del passato e la sapienza della produzione artigianale, quando gli scarti delle lavorazioni erano ridotti al minimo e gli oggetti prodotti erano coscientemente fatti per durare nel tempo. S001 è perciò realizzata in maniera totalmente artigianale, senza sprechi di materiale, grazie all’utilizzo di selezionati legni di recupero. L’intero progetto è assemblato senza l’impiego di chiodi o viti ed è smontabile con pochi gesti, permettendo di risparmiare spazio in caso di inutilizzo.


SEMPLICITA’
Tracciare linee può essere un gesto facile, riteniamo invece molto più difficile “cancellarle”. S001 è stata progettata portando avanti una ricerca mirata alla sintesi degli elementi disegnati sulla carta con il fine di evidenziare le sue parti costitutive e funzionali: le gambe, gli incastri e gli elementi di assemblaggio sono i veri protagonisti del progetto. A tal proposito le parole di Ludwig Mies Van Der Rohe sono state di ispirazione per il nostro lavoro:
Una lettera sulla forma in architettura
Io non attacco la forma, ma solo la forma come fine.
E l’attacco sulla base della mia esperienza.
La forma come fine sfocia inevitabilmente nel formalismo.
Perché si occupa solo dell’aspetto esteriore delle cose.
Ma solo ciò che ha vita al suo interno può avere un esterno vivente.
Solo ciò che ha una vita intensa può avere una forma intensa.
Ogni “come” è sostenuto da un “cosa”.
Ciò che non ha forma non è peggiore da ciò che ha troppa forma.
Il primo non è nulla, il secondo è pura apparenza.
Una forma reale presuppone una vita reale.
(Mies van Der Rohe, da Die Form, 1926)
COMPONENTI E ASSEMBLAGGIO DELLA SEDUTA
La seduta è componibile e scomponibile senza l’impiego di chiodi o viti che inevitabilmente, con il ripetersi di tali operazioni porterebbero ad un veloce logoramento degli incastri. Al contrario di molte sedie pieghevoli S001 permette una maggiore resistenza senza precludere l’aspetto elegante di una sedia fissa. I suoi incastri sono ispirati ai rebus di legno, giochi d’intelletto dalle divertenti soluzioni tecniche. Anche gli incastri fissi (incollati) sono stati pensati come elementi semplici, adatti a veloci riparazioni o sostituzioni. Il sistema è composto da due crociere assemblabili mediante incastro, rese stabili dall’inserimento di due spine estraibili e una seduta che ha la funzione di irrigidire ulteriormente la struttura. La rotazione della baionetta, ispirata a quella degli obiettivi delle macchine fotografiche, la assicura definitivamente alla struttura rendendola stabile e resistente.

MATERIALI
S001 è il risultato del riuso, i suoi legni hanno visto nuova vita dopo che gli originari proprietari li avevano rifiutati, ignorando l’incredibile flessibilità e le grandi possibilità che offre questo materiale. La qualità del progetto non la intendiamo soltanto nelle linee o nelle forme che lo compongono, ma anche e soprattutto nella sostenibilità della sua realizzazione e nella sua capacità di durare nel tempo. Troppo spesso oggi si assiste a una produzione di massa. Gli oggetti sono perlopiù pensati con una vita limitatissima (in alcuni casi hanno persino una morte programmata), realizzati per durare pochi anni ed essere sostituiti senza possibilità di riparazione. S001 non è un progetto finalizzato unicamente alla sensibilizzazione dell’utente ma anche e soprattutto del produttore.
Tutti gli elementi che la compongono sono scarti recuperati, così facendo si è potuto abbattere in gran parte i costi dei materiali, impiegando contemporaneamente materie prime dalle ottime caratteristiche. La struttura (gambe e schienale) è di legno di cirmolo e proviene dall’assito di una casa dei primi anni del Novecento scartati in seguito a lavori di rifacimento dei solai. Le sue condizioni sono ottimali e garantiscono robustezza e leggerezza grazie alla secolare stagionatura della tavola. La seduta è stata invece ricavata dal piano in palissandro di un tavolo, la qualità di queste ultime è molto elevata, infatti esse non presentano alcun tipo di imperfezione né nodi. La sedia è un prodotto artigianale che grazie alle sue linee semplici permette di essere replicato adattandosi ad altri legni di riutilizzo.

REALIZZAZIONE
La scelta del legno è molto importante durante la realizzazione, in particolare per il posizionamento degli elementi che non devono presentare imperfezioni causate da nodi e scheggiature (facilmente riscontrabili in tavole antiche come quella scelta per il progetto). Inoltre una buona distribuzione dei pezzi sulla tavola permette un consistente risparmio di materiale. Le fasi di taglio sono particolarmente veloci per la semplicità delle linee. Semplici e precisi sono anche gli incastri a coda di rondine scelti per la loro stabilità, durata e facile riparazione o riproduzione in caso di rottura. In fine lo schienale è realizzato con delle semplici fasce di compensato con uno spessore di 4 millimetri. Esse vengono incastrate alla struttura mediante pressione e garantiscono un comodo appoggio flettendo leggermente.

BIOGRAFIA
Stefano De Crescenzo
Nato a Milano il 26 maggio 1988, ha conseguito la maturità scientifica nel 2007, si è laureato in Scienze dell’Architettura nel 2012, attualmente frequenta il corso di Laurea Magistrale in Progettazione Architettonica presso il Politecnico di Milano.
Andrea Corbetta
Nato a Milano il 21 maggio 1989, si diploma nel 2008 al I° Liceo Artistico di Brera, entra successivamente al Politecnico di Milano dove ha conseguito la laurea in Scienze dell’Architettura nel 2012, attualmente frequenta i corsi di Laurea Magistrale in Progettazione Architettonica.
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