La Fondazione Piero Portaluppi presenta la mostra Portaluppi, architettura spettacolo: da Expo a Milano, che espone disegni, progetti e fotografie delle opere più spettacolari e caratteristiche dell’architetto nella sede storica di via Morozzo della Rocca 5.
Fin dall’ingresso dell’abitazione-studio, oggi Fondazione, si nota la grande cura e maestria nel dettaglio architettonico e di design. Piero Portaluppi grande architetto milanese del ‘900, si dedicava con uguale dedizione allo studio di una maniglia per armadio, all’abitazione nel suo complesso, all’edilizia per l’industria e al restauro e riqualificazione dei grandi edifici simbolo di Milano, come Brera e il chiostro del Bramante di Santa Maria delle Grazie.

Un’architettura totalizzante, sempre volta a classico, con delle intuizioni avanguardistiche come nel caso dei progetti mai realizzati, volutamente utopici, che l’architetto elabora dagli anni Venti, progetti simbolo della sua attività che costituiscono però anche il manifesto della sua ironia architettonica e insieme una visione scettica sulla modernità e sul fenomeno dell’urbanesimo, come il grattacielo futuristisco di New York per la società S.K.N.E. (Scappane).
Degno di nota e caratteristico della sua figura di progettista, è l’utilizzo dei materiali pregiati, delle lucide radiche delle scrivanie Omnimbus, dei marmi policromi per i pavimenti dello studio, che fungevano da catalogo per i clienti di passaggio.

Esposti in mostra tavole e schizzi di progetti che hanno lasciato una profonda impronta su Milano dagli anni 20 alla fine degli anni 60, dai bozzetti di architettura industriale come le centrali idroelettriche e gli stabilimenti, ai grandi Palazzi Milanesi come quello dell’INA in Piazza Diaz, dal Planetario Hoepli alle case dei grandi industriali come la villa Necchi Campiglio, con un focus sull’Expo di Barcellona 1929, per il quale realizzò il Padiglione Italiano.
Biografia
(Milano 1888 -1967)
Piero Portaluppi nasce a Milano il 19 marzo 1888, durante il periodo universitario inizia i primi lavori come caricaturista, collabora con alcune giornali satirici milanesi tra cui “Il Babau”, “A quel paese” e il “Guerin Meschino”. Nel settembre del 1910 si laurea in architettura e viene premiato con la medaglia d’oro del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano.
Nel 1912 comincia la lunga collaborazione con Ettore Conti, figura di primo piano dell’imprenditoria italiana progettando numerose centrali idroelettriche. Alla fine della Guerra, dal 1919, ottiene importanti lavori, tra cui la sede del Linificio e Canapificio Nazionale, la riforma della Pinacoteca di Brera, villa Fossati e la Casa degli Atellani in Corso Magenta, residenza di Ettore Conti.
Nel 1920 l’architetto elabora progetti simbolo della sua attività che costituiscono però anche il manifesto della sua ironia architettonica e insieme una visione scettica sulla modernità e sul fenomeno dell’urbanesimo, come il grattacielo futuristisco di New York per la società S.K.N.E. (scappane). Gli anni Venti sono un periodo di intensa attività progettuale milanese, tra i lavori più importanti ricordiamo, il Palazzo della Banca Commerciale Italiana (1928-1932), il Planetario Hoepli (1929-1930), tra i progetti residenziali ricordiamo il palazzo per la società Buonarroti-Carpaccio-Giotto (1926-1930), casa Crespi in corso Venezia (1927-1930), palazzo Crespi in piazza Crispi (1928-1932).
Per l’industria, alle Centrali idreolettriche si aggiungono gli stabilimenti per la Società Ceramiche Italiane di Laveno, i padiglioni Alfa Romeo, Agip e Pirelli alla Fiera di Milano. Nel 1929 realizza il padiglione italiano per l’Esposizione universale di Barcellona, nello stesso anno i restauri della Cappella degli Atellani, voluto da Conti e quelli della fabbrica di Santa Maria delle Grazie e la sistemazione della sagrestia bramantesca (1958-1959).
Tra i progetti più importanti si segnalano il palazzo INA in piazza Diaz (1932-1937), villa Necchi Campiglio (1932-1935), il palazzo Ras in via Torino (1935-1938) e il Palazzo dell’Arengario, realizzato tra il 1937 e il 1942 assieme a Enrico Agostino Griffini, Giovanni Muzio e Pier Giulio Magistretti, a seguito della vittoria al concorso per la sistemazione di piazza del Duomo.
Nel dopoguerra Portaluppi interviene su alcuni dei più importanti edifici storici milanesi – Brera (1946-1963), la trasformazione del convento di San Vittore a sede del Museo della Scienza e della Tecnica (1947-1953), quella dell’Ospedale Maggiore a Università Statale (dal 1949), il progetto della sede milanese della Ras in collaborazione con Gio Ponti (1956-1962) e la casa dello studente alla Cité Universitaire di Parigi (1952-1958).
Portaluppi a Milano > percorsi

SCADE IL 31 OTT 15
PORTALUPPI, ARCHITETTURA E SPETTACOLO:
DA EXPO A MILANO
Fondazione Portaluppi
via Morozzo della Rocca, 5
20123 Milano
Orari:
lun. 14.00 – 18.00
mar-dom 10.00 – 18.00
Ingresso:
€ 5,00 – ridotto 3,50
Biglietto cumulativo Vigna Leonardo+mostra: intero €12 – ridotto€10
www.portaluppi.org
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