Mostra fotografica di Andrea Corbetta
La Milano del dopoguerra è sicuramente una delle città protagoniste della rinascita economica, culturale e sociale del paese. La metropoli con i suoi simboli della modernità mostra direttamente lo spirito dell’Italia di quel periodo che da un economia prevalentemente agricola diventa fortemente industrializzata.
Scopo del lavoro fotografico è presentare alcuni casi emblematici dell’architettura milanese che meglio identificano e caratterizzano la grande crescita italiana, dal boom economico agli anni Settanta.
Si pone così una riflessione sul “periodo d’oro” che sta vivendo oggigiorno il capoluogo lombardo. L’uso di icone, come il grattacielo, a richiamo di un ritrovato benessere, fatica a infondere quella sensazione positiva che la città ma soprattutto l’Italia auspica da troppo tempo.

Testo di Andrea Corbetta
Torre Velasca
La Torre Velasca, primo grattacielo milanese, è l’opera principale dello studio BBPR (Lodovico Belgiojoso, Gian Luigi Banfi, Enrico Peressuti e Ernesto Nathan Rogers).
Inizialmente pensato come una struttura in vetro e metallo, viene poi realizzato in cemento armato, formando due volumi sovrapposti: uffici nel blocco inferiore e spazi residenziali in quello di coronamento.
La fitta trama dei contrafforti, gli elementi decorativi sul tetto e nell’androne, la sistemazione volutamente irregolare delle finestre in facciata e l’epidermide in pietra per celare il cemento armato, comunicano l’idea di un edificio che, più che al futuro, guarda alla città medievale.
La sua presentazione internazionale nel ‘58 provoca infinite polemiche e porta all’uscita degli architetti italiani dai Congressi Internazionali di Architettura Moderna (CIAM). Nonostante le forti critiche subite, la Torre Velasca – emblema delle riflessioni di Rogers sulle preesistenze ambientali – è una perfetta sintesi di tradizione e modernità nonché simbolo della crescita culturale/economica della Milano degli anni ’50.

Palazzo UniCredit
Il nuovo palazzo dell’Unicredit svetta con i suoi 219 metri sopra i tetti di Milano confermando la sua posizione di polo attrattore all’interno della nuova area riqualificata Garibaldi – Repubblica.
Il complesso, progettato dall’architetto Cesar Pelli, è suddiviso in tre grandi grattacieli curvati di vetro disposti a formare una piazza circolare. Questa, dedicata all’architetto Gae Aulenti, presenta una grande vasca d’acqua di 60 metri di diametro circondata da un anello di sedute.
Un elevato podio raggiungibile attraverso scale mobili e rampe è la base con cui il complesso si radica al suolo milanese, ed assieme alla disposizione chiusa dei nuovi edifici ha lo scopo di proteggere la piazza pubblica interna dal traffico tentacolare della metropoli.
Le accattivanti vele di vetro, ornate orizzontalmente da sottili frangisole, simboleggiano l’ormai collaudato linguaggio neomodernista che riecheggia a livello internazionale, liberandosi da ogni responsabilità di dialogo con il contesto urbano.

Testo di Lorenzo Parigi
Grattacielo Pirelli
“L’architettura è un cristallo. Quando è pura, è magica, esclusiva, autonoma e definitiva. Come un diamante, il più perfetto tra i cristalli” (G. Ponti).
Con la costruzione del Grattacielo Pirelli, una lama di calcestruzzo e vetro alta 127 m, a Milano vi è finalmente un luogo più alto della proverbiale Madonnina del Duomo. L’architettura rappresenta una delle prime risposte europee alla decennale esperienza americana negli edifici alti, ma si colloca immediatamente come evento unico e all’avanguardia, oggi come allora.
In essa è celebrato l’incontro tra il programma estetico-espressivo di Ponti e la perizia ingegneristica di Pier Luigi Nervi, rivelata nell’impiego di due pilastri cavi a sezione triangolare, posti alle aguzze estremità, e di due setti portanti, collocati nella parte centrale. Essenziale e leggero, nonostante l’impiego del cemento armato, il Grattacielo Pirelli ha il carattere di un “grande oggetto”, una “sezione” sulla città, simbolo del legittimo coraggio dell’architettura di creare forme nuove per cambiare, anche radicalmente, i lineamenti del paesaggio urbano.

Scade il 30 NOV 14
@Yatta YATTA | FAI DA NOI
viale Pasubio 14, Milano
30 novembre 2014
www.spazioyatta.it
Ingresso gratuito
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