Scade il 16 MAG 13

Osservando le fotografie di Agostino Osio esposte allo Studio Carla Testori, sembrerebbe che la lunghezza dell’orizzonte si esaurisca dentro i 40cm della cornice che le contiene. La parola orizzonte deriva del greco horizōn e indica “il circolo che limita ogni parte la nostra vista e che sembra confine tra terra e cielo”. Se quindi arbitrariamente l’orizzonte viene rappresentato con una linea retta, segno preciso e inamovibile di divisione, sarebbe forse più corretto dire che, in realtà, l’orizzonte è una linea curva.
Le fotografie di Osio rappresentano l’evoluzione della sua riflessione artistica attorno a questo concetto. I primi scatti immortalano i brulli paesaggi delle Canarie perfettamente tagliati a metà da una lama sottile, che diviene elemento strutturale dell’immagine stessa. Il perfetto equilibrio che si viene a creare tra il sopra e il sotto, tra la leggerezza del cielo e la materialità a volte fin troppo rimarcata del suolo, si traduce in un conflitto interiore, in una riflessione che travalica i confini oggettivi della scienza aprendosi a un dialogo interiore con l’osservatore. L’orizzonte non è più percepito soltanto come limite esterno, ma come linea di divisione del nostro essere, come limite massimo di separazione e contatto tra noi e l’infinito. In un continuo pasare da una foto all’altro, il nostro occhio traccia un orizzonte altro, che va unire i vari orizzonti dei singoli scatti, creando una linea continua che ci guida lungo la visita e che finisce per creare un orizzonte talmente lungo che altro non può fare se non ripiegarsi su se stesso, in un perpetuo moto circolare. Nella seoconda parte dell’esposizione, infatti, sono esposte una serie di opere che Osio realizza disponendo i singoli scatti non più orizzontalmente l’uno accando all’altro, ma in cerchio. La serie dal titolo Spazio x tempo riproduce la visione a 360° di vari posti, in un esploso bidimensionale che concretizza la natura curva propria dell’orizzonte.
Conclude l’esposizione un video realizzato da Osio, nel quale il fotografo porta avanti l’indagine che sta conducendo sull’innafferabile, sul silenzio intangibile dell’orizzonte, limite massimo di separazione e contatto.
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L’orizzonte è una linea curva. Agostino Osio CARLA TESTORI STUDIO Palazzo Brivio – Via Olmetto 17, Milano martedì – venerdì | 14.30-18.30 sabato su appuntamento www.carlottatestoristudio.com |
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