Gli ampi spazi della galleria milanese di Francesca Minini ospitano fino all’inizio di maggio la prima personale di Runo Lagomarsino, giovane artista svedese che, attraverso la sua opera, indaga ormai da anni i modelli storiografici, geografici e matematici che hanno informato il controllo coloniale del mondo da parte della modernità occidentale.

Le ricerche di Lagomarsino muovono da una prospettiva di analisi culturale comparata, suggerendo la possibilità di nuove forme di interpretazione culturale, alternative e oppositive rispetto a quelle sancite e trasmesse dalla ragione moderna europea.
Le mappe appese della seconda sala, fluttuanti, sottosopra rispetto alla convenzionale lettura che ne possiamo fare, ci mettono nell’impossibilità di stabilire dei confini, di leggere una carta come convenzione spazio/territoriale. Il titolo della mostra nasce proprio da questo lavoro: l’Occidente è ovunque guardi.
Punto di partenza per la sua indagine è il testo del filosofo Giorgio Agamben “Homo sacer” epiteto che, nel diritto romano, veniva usato per indicare colui che aveva la libertà di uccidere senza essere accusato di omicidio e, quindi, non essere condannato a morte. Da allora la vita è diventata qualcosa che appartiene alla politica, una posta in gioco: se nel Novecento questo pensiero ha trovato piena attuazione nei regimi totalitari (nazismo e fascismo in primis), la realtà di oggi ci rimanda oggi alle stragi dei migranti lungo il tutto il Mediterraneo.

Dai Balcani all’Asia Minore, dalla Penisola Iberica all’Africa del Nord, il mare nostrum costituisce da sempre un confine che allo stesso tempo è ostacolo e legame tra le parti. Da sempre culla di una pluralità di genti e culture, ha visto il fiorire di contaminazioni linguistiche e culturali che ne hanno fatto una delle aree artisticamente più attive, almeno fino a che tale sincretismo è stato smarrito per assecondare conflitti e persecuzioni. Cambiamenti e mutazioni hanno generato nei secoli conflitti interni a tutte le culture mediterranee che tuttora influenzano e determinano il rapporto tra le genti.
Un racconto millenario che Lagomarsino costruisce per immagini attraverso lo scorrere di ottanta diapositive che lentamente si dissolvono lasciando spazio ad un buco che risucchia il Mediterraneo, facendo lentamente scomparire lui e la civiltà che ha definito e costruito.

SCADE IL 06 MAG 16 RUNO LAGOMARSINO | WEST IS EVERYWHERE YOU LOOK Francesca Minini Via Massimiano, 25 martedì - sabato: 11.00/19,30 ingresso gratuito
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