A quiet occasion

Scade il 23 NOV 12

Jefferson Hayman, Towards Brooklyn, stampa al platino, cm 12×17. (Courtesy galleria RBfineart)

Prima personale italiana per il fotografo Jefferson Hayman (vive e lavora a Tappan, New York) che negli spazi della galleria RBfineart espone una selezione di più di quaranta fotografie di vari soggetti: ritratti, still life e scorci della città di New York.

Rifacendosi alla grande tradizione dell’arte fotografica, Hayman riscopre e utilizza nei suoi lavori le prime tecniche di stampa inventate a partire dagli anni trenta dell’Ottocento. Attraverso l’uso di carte salate, cianotipi e stampe al platino il fotografo conferisce ai suoi scatti una patina antica, creando un contrappunto spiazzante tra la contemporaneità del soggetto scelto e l’antichità della sua resa visiva. Questa sensazione di pace e di sospensioe temporale bene emerge soprattutto negli scatti che hanno come soggetto le strade, gli edifici e i ponti New York che, assoluatmente privati della presenza di persone, sembrano ritrarre una città fantasma, sovvertento la stereotipata idea della frenetica e caotica città a cui tutti siamo abituati. Facendo ricorso agli antichi metodi di stampa Hayman vuole riproporre un rapporto manuale con la fotografia, ormai da tempo soppiantato dall’avvento del digitale, creando dei veri e propri unicum. Questo aspetto è rafforzato anche dal fatto che ciascuna fotografia è completata da una cornice appositamente pensata e creata dal fotografo, ulteriore segno dell’unicità ed irripetibilità di ciascuno scatto.

Jefferson Hayman, Domino Sugar Factory, stampa alla gelatina ai sali d’argento, cm 16×9,5 (Courtesy galleria RBfineart)
Jeffersono Hayman, Against Nature, cianotipo, cm 67,5×46 (Courtesy galleria RBfineart)
Jefferson Hayman, The Union Path, stampa al platino, cm 14×9,5 (Courtesy galleria RBfineart)

Per la stampa delle fotografie Hayman si avvale di tecniche che presuppongono il contatto diretto tra il negativo e la carta sulla quale l’immagine fotografica verrà trasposta.

Le carte salate sono le prime carti sensibili usate in fotografia inventate da Talbot nel 1839. Bagnando dei noramli fogli di carta con una soluzione di cloruro di sodio (o ammonio) e nitrato d’argento si ottiene il cloruro d’argento che, essendo instabile alla luce, permette la creazione dell’immagine fotografica. Il trasferimento dell’immagine dal negativo alla carta veniva interrotto nel momento in cui si riteneva di aver raggiunto il giusto annerimento.

La nascita del cianotipo si deve a Herschel che inventò questo procedimento nel 1842. Mescolando ferricianuro di potassio e  citrato ferrico ammoniacale, si otteniene una soluzione molto sensibile alla luce solare. L’immagine fotografica, carratterizzata da un suggestivo colore blu, si ottiene mettendo il negativo a contatto con il foglio di carta su cui è stata applicata la soluzione ai sali ferrici ed esponendoli ai raggi ultravioletti.

Per ottenere immagini in bianco e nero caratterizzate da un gamma tonale molto ampia e da delicati passaggi nelle alte luci, si ricorre a stampe al platino. A differenza del tradizionale sistema ai sali d’argento, il platino non è mediato da una strato di gelatina o labumina, ma steso direttamente sulla superficie della carta. Questa viene resa sensibile ai raggi ultravioletti facendo reagire tra loro ossalato ferrico e potassio cloroplatinito. L’immagine finale, privata dell’emulsione di gelatina, risulterà quindi opaca e formata dal deposito di platino gradualmente assorbito dalla carta.

Jefferson Hayman, West Side Fire, stampa al platino, cm 7,5×14 (Courtesy galleria RBfineart)
Jefferson Hayman. A quiet occasion
Galleria RBfineart
Foro Buonaparte 46, Milano
Lunedì – Venerdì 10.00 – 12.30 / 14.00 – 18.00
Ingresso gratuitohttp://contemporary.rbfineart.it
http://www.jeffersonhayman.com

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