Scade il 11 NOV 12
Al centenario dalla nascita, la Triennale di Milano in collaborazione con FLOS, dedica a Gino Sarfatti una grande retrospettiva a cura di Marco Romanelli e Sandra Severi Sarfatti.
“Le lampade non devono essere belle. In natura non esiste il bello non esistono il bello e il brutto. È bella la farfalla ed è bello il rospo. La farfalla è fatta per volare sui fiori. Il rospo per nuotare nello stagno” Gino Sarfatti





La mostra raccoglie oltre 650 apparecchi luminosi ideati e prodotti dal designer italiano. Attraverso i primi progetti degli anni Trenta fino alle creazioni della fine degli anni Settanta, viene raccontata la grande abilità di un maestro dell’illuminazione e di un lungimirante imprenditore. Nel 1939 Sarfatti fonda una propria azienda: Arteluce e inizia a collaborare con alcuni delle più grandi figure di riferimento nel design italiano tra i quali Franco Albini, Sergio Asti, lo studio BBPR, Gianfranco Frattini, Vittorio Gregotti, Enzo Mari, Bruno Munari, Vittoriano Viganò e Marco Zanuso.
Osservando le sue creazioni esposte in mostra è possibile comprendere a pieno la poetica di questo grande designer del 900. La sua rivoluzione è sempre stata un’intelligente rilettura dei modelli del passato: era la funzionalità della lampada a suggerirne la forma, i progetti dovevano seguire una linea semplice e razionale, grande importanza veniva data alla ricerca di soluzioni innovative nei materiali, nelle tecniche produttive e negli effetti luminosi, in funzione del risparmio energetico, con una grande sensibilità per il valore estetico.
Non mancano i riferimenti al mondo dell’arte: nel lampadario n. 2072 soprannominato YoYo il pensiero va ai mobile di Calder, l’utilizzo del Plexiglas colorato ne fa opera pionieristica per lo studio dei materiali. Esposta in Triennale vi è anche una lampada al neon del 1954 (modello n. 1063), una vera e propria opera di arte Minimal che ha ispirato i successivi designer della luce, primo fra tutti l’americano Dan Flavin.
I prodotti venivano nominati secondo un criterio preciso di classificazione numerica: i modelli da 0 a 99 comprendevano i riflettori e gli apparecchi speciali da muro e più tardi la numerazione verrà fatta ripartire dal numero 50 per specchi con luci e lampade per l’arredo-bagno. Da 100 a 499 venivano catalogati i sistemi di illuminazione da parete e da 500 a 999 le lampade da tavolo. Da 1000 a 1999 si annoveravano gli apparecchi da terra (steli e torciere), da 2000 al 2999 gli apparecchi a sospensione e infine da 3000 le plafoniere.
Queste creazioni stupiscono e affascinano ancora oggi, come il modello 2097, nato nel 1958 e prodotto da Flos (azienda a cui Sarfatti ha ceduto tutti i diritti nel 1974 prima di ritirarsi): uno stelo in metallo specchiante è la base da cui si diramano le sottili strutture rigide che sorreggono i bracci ricurvi, sedi delle luci.


Gino Sarfatti – Il design della luce Triennale di Milano Viale Emilio Alemagna, 6 Milano. Martedì – Domenica 10.30 – 20.30 Giovedì 10.30 – 23.00 Lunedì chiuso La biglietteria chiude un’ora prima. www.triennale.itwww.flos.it video.atcasa.corriere.it |
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