Gennaio: color my life with the chaos of truble

Abbiamo deciso di racchiudere in un unico post mensile – “Color my life with the chaos of trouble” direbbero i Belle & Sebastian – e in costante aggiornamento, tutte le mostre che più ci piacciono in città. Stay tuned!

Appositamente creato per Triennale Milano lo skatepark realizzato dall’artista sudcoreana Koo Jeong A sarà aperto gratuitamente al pubblico fino a febbraio. L’installazione site specific è animata dalla musica elettronica di Koreless e ha come obiettivo quello di stimolare nel visitatore una partecipazione fisica e mentale dello spazio.

27 novembre – 16 febbraio
la Triennale Milano


Renata Boero – Tempo e tempi

I lavori esposto alla Federico Vavassori fanno parte della serie Ctoniographie, nella quali Renata Boero che nascono da una gensei ipogea. Per realizzarle, infatti, l’artista usa materiali come curcuma, ratania o cenere in un elaborato processo di bollitura e interramento. Cuocendo le sue tele in una serie di misture, piega il tessuto e lo immola, consentendo ai segni del tempo e alle tracce del proprio ambiente di proseguire nella trasmutazione. Il repentino disseppellimento della tela interrompe la decomposizione del materiale e avvia un nuovo processo di sviluppo che portarà alla genesi finale dell’opera. I lavori che ne risultano non tentano di rappresentare l’alchimia della natura, sempli – cemente la compiono.

15 novembre – 10 gennaio 2020
Galleria Federico Vavassori


Daniel De Paula – the control of things over subjects is the control of subjects over themselves

La mostra esprime e realizza una critica alla produzione di spazio come riproduzione di forme sociali astratte e rapporti di forza. Il risultato della ricerca, nel suo significato fondamentale, sottolinea che, quando gli umani trasformano incessantemente e costruiscono lo spazio per soddisfare le proprie necessità, e in particolare per scambiare beni all’interno di una società capitalistica, si stabilisce un sistema di limitazioni, non semplicemente come dominio di classe o controllo su alcuni da parte di altri, ma attraverso la dominazione di tutti i soggetti da parte di strutture sociali astratte costituite da noi stessi .

14 novembre – 11 Gennaio 2020
Francesca Minini


Kyle Thompson – Sinking Ship

La mostra personale Sinking Ship dell’artista americano Kyle Thompson si compone di fotografie e di autoritratti scattati in differenti “città fantasma” americane e canadesi, totalmente disabitate o con una popolazione minima che non raggiunge i cinque abitanti. L’artista fotografa le case abbandonate da una prospettiva sia interna che esterna, assieme al paesaggio spoglio e desolato che le circonda, costituito perlopiù da ampie distese verdeggianti e senza fine. Negli autoritratti, invece, è il corpo dell’artista che si adegua e si adatta agli spazi domestici, che li abita e che si avvolge in lenzuoli di plastica trasparente a imitare la forma indefinita di un fantasma.

20 novembre – 29 gennaio
aA29Project Room


Giorgio Tentolini – Interface

Dall’esperienza professionale di grafico e fotografo, Giorgio Tentolini deriva una visione in piani che nel momento di creazione dell’opera vede lo stratificarsi di livelli che poi si ricompongono in un’ideale totalità complessiva. L’artista prima fotografa i soggetti che gli interessano -soprattutto volti e corpi di amici o di statue classiche – poi ne ricostruisce le forme sovrapponendo veli di tulle o di carta, di PVC, di acetati, come fossero campiture pittoriche, che incide pazientemente, strato dopo strato. Il risultato è straniante e allo stesso tempo sorprendente, perché solo avvicinandosi ai lavori di Tentolini lo spettatore può accorgersi che non si tratta di dipinti, ma piuttosto di sculture, di moderni bassorilievi.

24 ottobre – 05 gennaio
Hub/Art


Maurizio Galimberti – Il cenacolo di Leonardo Da Vinci

Presso la Sala delle Colonne alle Gallerie d’Italia viene presentato l’ltimo progetto di Galiberti,  realizzato in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci e dei 180 anni dalla nascita della fotografia. Protagonista è il cenacolo vinciano, raccontato e reinterpretato attraverso una serie di fotografie istantanee scattate in diversi mesi di lavoro. La finalità del progetto non è quella di osservare con chiarezza la realtà, ma di focalizzare l’attenzione sulle suggestioni create dalla scomposizione e dalla reinterpretazione dei dettagli in chiave contemporanea di un pezzo sacro del patrimonio artistico mondiale.

29 novembre – 12 gennaio
gallerie d’Italia