Ventura Lambrate si conferma come una delle presenze più ricche e corpose del Fuori Salone, giunta alla settima edizione conta quest’anno 159 espositori da 29 paesi.
Tra le novità, la scelta di tre diversi temi: Traditions & Academies, Return of… & Nationalities e Memphisism & Mad Men intercettano e mettono in valore alcuni filoni di ricerca a cui da sempre Lambrate ci ha abituato, tra cui l’autoproduzione, la riscoperta di tecniche tradizionali, le collettive e in generale un tono e un gusto di stampo prettamente underground. Abbiamo selezionato, nella giornata di oggi, cinque progetti che non si limitano alla produzione di manufatti di design ma che dimostrano un approccio più vicino al mondo delle arti e della tecnologia.
Birgit Severin – Vanitas
Fiori e frutti sono simbolo di bellezza, giovinezza e piacere. Simultaneamente, nel loro decadimento ricordano la caducità e fatalità della vita. La potenza espressiva di questo processo di appassimento è comunemente usata nella rappresentazione della vanità nelle arti, soprattutto nei dipinti fiamminghi. Ashes è una serie di vasi realizzati in gomma che sintetizza questo concetto, riconoscendo l’unicità di ogni attimo. Un nuovo tipo di materiale sviluppato con l’ausilio di nuove tecnologie e artigianato: stampa 3D e modellazione a mano per produrre una superfice fluente e opaca con un pattern luccicante come rugiada.
Takt Project – Composition
Composition è un prototipo che vuole azzerare il confine esistente tra componenti e prodotto finito, è un progetto dove il materiale di produzione non viene nascosto bensì diviene caratteristica del manufatto, dove i componenti elettronici sono trattati come veri elementi di design immersi in una resina conduttiva.
Atelier Monté – The Art of Deception
“Gli esseri umani utilizzano l’inganno per raggiungere la perfezione nella società, nell’arte e nella scienza.”
Per reagire a questo pensiero – concept dell’operazione bio artistica – Atelier Monté sceglie si riutilizzare 21 cuori di maiale scartati e di trasformarli in vasi dando a ciascuno di loro nuova vita mediante varie tecniche e rendendoli esteticamente migliori, ingannando così l’occhio.
Brook Sigal – Hydria
“Quali saranno i reperti archeologici del futuro?
Saranno bottiglie di plastica spiegazzate, l’antefatto che spieigherà la tecnologia e il comportamento dei popoli della nostra epoca al futuro?”
Hydria vuole essere una risposta alternativa a queste domande, una reazione che spinge Brook Sigal a studiare la tradizione della brocca d’acqua. Nello specifico i manufatti presentati si concentrano anche sui poteri della ceramica che ha la capacità di filtrare – goccia a goccia, emettendo un suono delizioso – di mantenere la temperatura, di nutrire, di purificare e di aromatizzare l’acqua di tutti i giorni.
Pieke Bergmans – Freeze
Pieke Bergmans è affascinata dalla forma e dal movimento che da essa sorge, è interessata a come differenti materiali vengono compressi entro camice di forza, alle sagome che sono costretti ad assumere. Per questa ragione lavora con vetro, argilla, acciaio e plastica, poiché queste tutte consistenze possono essere rese malleabili e plasmate.
Alle forme plasmate dall’artista fa da contrappunto Frozen River un gigantesco pezzo di ghiaccio proveniente dalla Svezia che si scioglie e muta lentamente davanti allo sgaurdo degli spettatori.
Bergmans è una designer indipendente nata in Olanda nel 1978. Ha studiato inizialmente a Breda graphic design e successivamente design industriale alla Design Academy Eindhoven e alla Royal College of Art a Londra dove ha conseguito un MA in Design product sotto la guida di Ron Arad.