Oltre a eventi realizzati ad hoc in occasione di miart e dell’Art Week, scorre in parallelo la vita della città di Milano che si sincronizza all’eccezionale con le proprie manifestazioni, già in corso d’opera. L’installazione Riappropriazione di Franco Mazzucchelli è visitabile fino a sabato 1 aprile presso CONVERSO, nuovo spazio espositivo dedito all’arte contemporanea che ha sede presso la chiesa di San Paolo in Converso oggi quartier generale di CLS Architetti.
Costruita nel 1549 la chiesa di San Paolo Converso è un vero proprio gioiello nascosto di Milano, caratterizzato dalla splendida decorazione interna ad opera dei fratelli Campi. Lo spazio espositivo CONVERSO, diretto da Alexander May, si inserisce in questo scenario e si presenta come un’iniziativa dalle proposte trasversali che abbraccia artisti di differenti generazioni, provenienza geografica e linguaggi espressivi.
Franco Mazzucchelli, Riappropriazione (2016). Courtesy of the artist. Photography by Henrik Blomqvist
Franco Mazzucchelli, Riappropriazione (2016). Courtesy of the artist. Photography by Henrik Blomqvist
Dall’inizio degli anni Settanta Franco Mazzucchelli crea installazioni ambientali nelle quali volumi gonfiabili realizzati in polietilene sono resi percorribili e abitabili. Queste installazioni sono chiamate Sostituzioni o Riappropriazioni ed entrambe hanno la funzione di sconvolgere la percezione di un luogo familiare e aprire una via di fuga dalla routine quotidiana suggerendo uno sguardo inedito sullo spazio circostante.
Nelle Riappropriazioni questo intento coincide con l’isolamento di una porzione di spazio pubblico e con l’invito rivolto ai cittadini a impadronirsi di quello spazio.
Franco Mazzucchelli, Riappropriazione (2016). Courtesy of the artist. Photography by Henrik Blomqvist
Franco Mazzucchelli, Riappropriazione (2016). Courtesy of the artist. Photography by Henrik Blomqvist
Franco Mazzucchelli
Mazzucchelli (Milano, 24 gennaio 1939) è uno degli artisti simbolo di quell’arte pubblica nata dalle riflessioni sugli effetti dei profondi cambiamenti sociali e culturali che dagli anni Sessanta sconvolgono e fondono le arti visive italiane. Sono gli anni in cui gli artisti abbandonano le etichette, scendono in strada, escono dai musei e dalle gallerie per entrare in contatto con il mondo reale e coinvolgere un pubblico più ampio, attraverso performance, azioni, animazioni, installazioni e sculture. Mazzucchelli ne è tra i protagonisti. Nato a Milano nel 1939, dalla metà degli anni Sessanta incentra la sua ricerca sull’utilizzo e sulle possibilità dei materiali sintetici. Crea opere (gli Abbandoni) destinate a essere abbandonate nell’ambiente come interferenze artificiali. Gli A. to A. portano questo concetto nei centri urbani, insieme alle Riappropriazioni. Gli enormi gonfiabili A. to A. di Mazzucchelli interagiscono con i luoghi, destano lo stupore del pubblico, mentre le Riappropriazioni filtrano l’ambiente e propongono di questo una visione differente. Dagli anni Sessanta a oggi Mazzucchelli ha partecipato a numerose mostre quali la Biennale di Venezia del 1976, varie edizioni della Triennale di Milano e della Quadriennale di Roma. Negli ultimi anni ha inoltre realizzato diverse esposizioni personali, ossia performance in cui l’artista diventa l’unico spettatore dell’opera.
Franco Mazzucchelli, Riappropriazione (2016). Courtesy of the artist. Photography by Henrik Blomqvist