Finte Realtà

Scade il 27 GIU 14

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© Suzanne Moxhay (courtesy Ten Art Gallery)

Sin dalla sua origine il problema principale con il quale la fotografia ha dovuto confrontarsi era il suo riprodurre la realtà in modo così fedele e preciso. L’ira degli artisti contro il nuovo malefico apparecchio, che rischiava di mettere in discussione la perfezione dei loro lavori, ha generato numerosi dibattiti e polemiche volti a denigrare la fotografia spingendosi al punto di non permettere di considerarla arte per molto tempo. Una diatriba che, osservando le opere della fotografa inglese Suzanne Moxhay in mostra alla Ten Art Gallery, perde la sua ragion d’essere.

Laureatasi alla Royal Academy Schools of Art, i suoi scatti sono caratterizzati da un clima di surrealtà che lascia l’osservatore costantemente nel dubbio, impedendogli di distinguere cosa sia reale e cosa, invece, sia finzione.

L’aspetto illusorio del lavoro è importante, mi piace giocare sul senso ambiguo di scala e sulla distanza tra ogni elemento presente nelle immagini. Gli spazi non sono mai abbastanza credibili come quelli reali ma il sogno, come irrealtà di un fotogramma di un film e l’iperrealtà di un reportage attraggono lo spettatore

I suoi non sono paesaggi di pura invenzione, ma neppure realisti. Quei paesaggi, così come li vediamo nelle sue foto, non esistono, ma presentano frammenti colti e trasformati per essere trasposti in queste immagini. I suoi, come è già stato scritto da Paul Bayley, direttore del Florence Trust, sono lavori fotografici che si pongono a mezza strada fra il quadro come messa in scena e il tableau vivant.

Le foto in mostra provengono da più serie di lavori: Borderlands (2008-2009), Feralis (2011), Diorama (2011-2012), Penumbra (2012-2013). Tutti i suoi paesaggi, dai primi ai più recenti, sono frutto di una manipolazione digitale che crea collages non più fatti di carta, ma di pixels. Il suo metodo di lavoro consiste in una vera e propria costruzione all’interno del suo studio di set che verranno in seguito fotografati e poi digitamente modificati. Le fonti di ispirazione e i materiali utilizzati sono tra i più vari, dai vecchi B-movies, alle atmosfere misteriose e inquietanti estrapolate da romanzi della letteratura gotica inglese, dalla scrittura visionaria e catastrofica di James Graham Ballard, a scene trattate da fantascienza e horror, ai folder pubblicitari e turistici con immagini particolarmente forti: tutto concorre a dar vita a una seconda, finta, realtà.

SUZANNE MOXHAY | FINTA REALTA’
Ten Art Gallery
Via Giovannino De Grassi 17, Milano
lunedì – venerdì | 10.00 – 19.00
Ingresso gratuito
http://www.tenartgallery.com

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