Due anni dopo l’inagurazione della Grande cancellatura per Giovanni Testrori , Milano torna a rendere omaggio a Emilio Isgrò attraverso una grande personale dislocata in tre sedi espositive: Palazzo Reale, Casa Manzoni e Gallerie d’Italia.
Figura pressoché unica nel panorama dell’arte contemporanea nazionale e internazionale, a partire dagli anni Sessanta del Novecento Isgrò fonda un nuovo linguaggio artistico basato sulle sue celebri cancellature e sui suoi interventi sui testi in tutte le lingue e in tutte le forme. L’idea dell’esposizione ospitata a Palazzo Reale è quella di ripercorre la sua eterogenea produzione artistica attraverso più di duecento opere tra testi stampati, installazioni, poesie visuali e dipinti.



“Il vero potere della cancellazione non giace nella negazione o nella proibizione; ma piuttosto nell’abilità di aprire le porte del linguaggio pretendendo di chiuderle”.
– Emilio Isgrò –
Proprio quel suo cancellare, un gesto così dissacratorio che non risparmia neppure tomi considerati capisaldi del sapere come l’enciclopedia Treccani o i Promessi sposi, è quello che rende ancora oggi riconoscibile Isgrò. Un gesto forte che non si esaurisce banalmente nell’eliminare, ma che si carica di una forza generatrice e vivifica: mostrare, isolandolo, ciò che prima era nascosto. Righe nere, più o meno spesse e più o meno lunghe, che si inseguono sulla pagina o sulla tela, creando un proprio ritmo e evidenziando un altro aspetto spesso ignorato delle parole: la loro forma, il loro aspetto visivo.
La stessa forma mentis è alla base del ciclo di opere dei particolari: ingrandimenti esponenziali di parti di cose o persone che, attraverso l’amplificazione infinita di quanto era riconoscibile, fanno perdere la propria iniziale identità. L’operazione compiuta è esattamente il contrario della cancellazione (che cela ciò che c’è sotto, mentre qui viene sfacciatamente mostrato) ma il risultato è lo stesso: mettere in discussione ciò che già si conosce per scoprire un’aspetto nuovo nella banalità.
“Se tutti noi vedessimo le stesse cose, come faremmo a inventare e produrre cose differenti?”

SCADE IL 25 SETT 16
EMILIO ISGRÓ
Palazzo Reale
piazza Duomo, 12
martedì - domenica: 9.30/19,30
ingresso gratuito
[ready_google_map id=’8′]