Affacciata sulla Darsena, l’Edicola Radetzky è un piccolo gioiello architettonico dei primi anni del ‘900 interamente caratterizzato da una struttura in ferro e vetro e coronato da un grande tetto a pagoda che evoca l’esotismo del periodo di realizzazione. Da luogo di vendita di quotidiani e riviste, l’Edicola ritorna a vivere come centro culturale dedicato all’arte contemporanea, con un particolare rapporto tra interno ed esterno, per via delle pareti in vetro, che creano una situazione a metà tra il museo in miniatura e l’arte pubblica in dialogo con l’ambiente circostante.




Affidata a Progetto Città Ideale dal Consiglio di Zona 6 del Comune di Milano, l’Edicola ospiterà un programma espositivo definito con la direzione artistica di Andrea Lacarpia, con l’obbiettivo di promuovere la ricerca artistica più attuale mantenendo un approccio didattico e ludico allo stesso tempo, trasformandola in una wunderkammer offerta alla città.
Fino a dicembre 2016, Edicola Radetzky ospiterà Prima Stagione, ciclo di mostre personali dedicate alla rappresentazione dell’altrove, con installazioni progettate appositamente per lo spazio con il fine di promuovere la formazione di un immaginario collettivo intorno ad esso, un dono per i cittadini che andrà ad arricchire l’identità culturale che dalla zona si estende alla città.

Cantieri Radetzky dallo scorso ottobre fino all’1 di febbraio 2016, con la partecipazione di artisti e tecnici specializzati coordinati da Progetto Città Ideale, ha mobilitato un programma di interventi di restauro con l’intento di riportare l’Edicola al suo stato originale. Lo svolgimento del restauro valutato in senso contemplativo e filosofico, è stato un momento utile per riflettere sulle possibilità di attivazione delle opere d’arte fuori dai contesti propriamente espositivi. Cantieri Radetzky ha assunto le caratteristiche di un contenitore culturale, all’interno del quale gli artisti coinvolti nei lavori di ripristino hanno prodotto opere site-specific, trasformando il cantiere in uno scenario inedito.
“In tutta la modernità, il lavoro è stato al centro della riflessione filosofica per essere costantemente ridefinito nelle sue prassi dalle spinte progressiste di una società in continuo cambiamento. In particolare, la possibilità di sostituire il lavoro manuale con l’uso di macchine sempre più sofisticate ha ampliato la speranza in un mondo nel quale alla fatica del labor si sostituisca il ludus, l’attività come gioco e spettacolo. Con l’affievolirsi delle illusioni sulle possibilità di un progresso illimitato, negli ultimi anni sono nate problematiche nuove, attraverso il confronto con un ambiente rapidamente mutato da uno sfruttamento delle risorse senza precedenti, con l’aprirsi di scenari futuri in cui i limiti della realtà fisica tornano ad imporsi.
Se il totale affrancamento dal lavoro imposto dalla necessità resta un’utopia, è possibile pensare l’attività umana anche come volontaria produzione di realtà? Cantieri Radetzky prova a rispondere trasformando il restauro di un bene pubblico in un progetto artistico-curatoriale.”
Artisti: Giuseppe Buffoli, Jacopo Candotti + Nicole Valenti, Mirko Canesi, Daniele Carpi, Francesco Saverio Costanzo, Giovanni De Francesco, Fiorella Fontana, Adi Haxhiaj, Lorenzo Manenti, Bruno Marrapodi, Luigi Massari, Samuele Menin, Yari Miele, Stefano Serusi, Davide Spillari, Marcello Tedesco, Devis Venturelli, Serena Vestrucci + Francesco Maluta.






Edicola Radetzky
Viale Gorizia (Darsena)
Milano