Daniel Libeskind

Il consueto appuntamento con I Giovedì del Design, vede protagonista questa settimana, per il ciclo Interviews, il famoso architetto e designer Daniel Libeskind.

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Statunitense di origine polacca (Łód´z, Polonia 1946) Libeskind, allievo di John Hejduk, è considerato uno dei più singolari e interessanti esponenti del decostruttivismo. A seguito di una formazione musicale, intraprende gli studi di architettura alla Cooper Union for the Advancement of Science and Art di New York, dove si laurea nel 1970, per specializzarsi due anni dopo in Storia e Teoria dell’Architettura alla School of Comparative Studies dell’Università di Essex (UK). Dal 1978 è direttore del Dipartimento di Architettura alla Cranbrook Academy of Art and Design Bloomfield Hills, MichiganIn occasione di un concorso per la riqualificazione dell’area abbandonata del Potsdamer Güterbahnhof a Berlino progetta un edificio dalle forme inclinate che per primo sconvolge le regole geometriche dell’architettura tradizionale. Da questo momento si afferma sulla scena internazionale partecipando a numerosi concorsi per grandi opere pubbliche come concert hall, uffici, hotel, musei, teatri realizzando allestimenti ed installazioni.

Partecipa nel 1988 alla mostra  “Deconstructivist Architecture” al MOMA di New York e istituisce, l’anno successivo, il suo studio a Berlino e contemporaneamente vince il concorso per il Museo ebraico a Berlino. Il progetto venne realizzato in molti anni, dal 1989 al 2001, ma prima che fosse inaugurata la prima mostra già 300.000 visitatori erano giunti da tutto il mondo per vedere quegli spazi complessi, con ripide rampe in salita, angoli e sale che creano un senso di disorientamento. Un edificio generato in pianta da una scomposizione della stella di David che racchiude significati profondi legati alla memoria dell’olocausto.

Tra le sue opere ricordiamo il Museo d’arte di Denver, il Royal Ontario Museum a Toronto, il Museo delle Arti Militari a Dresda, un complesso per uffici a Wisbaden, il Felix Nussbaum Museum a Osnabruck, il progetto per l’ampliamento del Victoria and Albert Museum a Londra e il masterplan per Grand Zero. Negli ultimi anni lavora a numerosi progetti, ricordiamo a Milano la Torre C del progetto City life per la riqualificazione del vecchio quartiere fieristico e l’allestimento per la mostra Collezionare il Novecento. Claudia Gian Ferrari, collezionista, gallerista e storica al Museo del Novecento. Alla base della filosofia di Libeskind vi è l’idea di creare un’architettura che vive e cresce nel contesto culturale che la ospita, traendo forza dalle ibridazioni con musica, filosofia, arte e letteratura.

Daniel Libeskind oggi insegna, partecipa a lectures e conferenze in molte Università in tutto il mondo. Ha ricoperto incarichi come presidente della cattedra Frank O. Gehry presso l’Università di Toronto, professore alla Hochschule für Gestaltung, Karlsruhe, in Germania, titolare della cattedra CRET presso l’Università della Pennsylvania e il presidente Louis Kahn alla Yale University. Ha ricevuto numerosi premi tra cui l’Hiroshima Art Prize 2001. Vive a New York con sua moglie e sua partner in studio Nina Libeskind.

Daniel Libeskind.
Giovedì 31 Gen  – Ore 21.15

Design Library
Via Savona 11, Milano
ingresso gratuito per associati
8 euro per singoli
http://www.designlibrary.it

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