“Un buon cavalcavia è il museo più frequentato al mondo“.
E’ questo che sostiene Banksy, uno tra gli street artists più conosciuti e apprezzati al mondo. Effettivamente un ponte rappresenta un ottimo punto di passaggio che, a ben dire, può diventare anche un’ottima occasione per esporre i propri lavori e mostrare il proprio talento.
Fa piacere sapere che, da un po’ di anni, anche Milano ha deciso di abbracciare questo credo e trasformare il sovrapassaggio pedonale che collega la stazione ferroviaria di Porta Genova a via Tortona in una galleria a cielo aperto.
Il ponte verde (o ponte degli artisti) ospita periodicamente interventi di artisti che spaziano da attacchi di poesia di strada, a perfomance musicali e teatrali, a paste up, a installazioni. Il tempo di vita di questi interventi è limitato a pochi mesi, se non addirittura ore, ma instancabilmente tornano a rinnovarsi. Ultimamente, poi, attorno a questo spazio è nata l’associazione no-profit Ponte degli Artisti e Oltre che ha come obiettivo il promuovere le iniziative di artisti contemporanei che presentano le proprie opere, idee o performance apertamente non gestite e totalmente libere di espressione.
Ponte verde (foto courtesy Tony Graffio)
Uno degli artisti che periodicamente torna ad occupare il Ponte Verde è Carlo Cecaro che, con i suoi colorati cartelli pubblicitari, strappa sempre una risata, spesso amara, ai frettolosi passanti.
La genesi di quest’operzione artistica risale al 2007-2008. In occasione di una campagna elettorale, l’artista pensò di riprodurre su tela uno dei classici cartelli utilizzati da agenzie immobiliari e da privati con la scritta Vendesi e di compilare lo spazio sottostante con l’ironica scritta il proprio voto elettorale. Da qui in poi inizia un nuovo percorso di decontestualizzazione del messaggio che segna la nascita di nuovi annunci: Spiasi, Assumesi, Complottasi, Odiasi, Augurasi, Amasi, Recitasi, Arredasi e così via.
Carlo Cecaro, Cartellomania (foto Francesca Viganò)[/caption]
Carlo Cecaro, Cartellomania (foto Francesca Viganò)
Carlo Cecaro, Cartellomania (foto Francesca Viganò)
Mantenendo invariata la grafica del cartello immobilire e il font che ne contraddistingue la scritta, di volta in volta Cecaro propone un’ironica riflessione su aspetti e situazioni di vita contemporanea nei quali ciascuno di noi è quotidianamente conivolto. Il pubblico diventa parte integrante se non fondamentale di questo tipo di intervento artistico, poichè a lui spetta il compito di compilare i vari annunci messi a sua disposizione come meglio crede, trovando così uno spazio in cui potersi esprimere liberamente senza incorrere in censure o limitazioni di alcun tipo. Proprio per questo motivo il risultato finale offre un veritiero spaccato del corrente status quo del quale vengono lucidamente indicati i piccoli e grandi problemi che lo affliggono, lasciando però al tempo stesso aperta la possibilità di un’ottimistica visione sul futuro.