Bright Cities è il titolo della collettiva ospitata alla Loom Gallery fino al 30 agosto. Un percorso fotografico, costituito da scatti di autori celebri ed emergenti, dove il comune denominatore è costituito dall’interpretazione dell’architettura, indagata come spazio abitato. In mostra le foto di: Alfredo Camisa, Max Cramer, Franco Fontana, Yona Friedman, Luigi Ghirri, Dan Graham, Ayla Hibri, Delfino Sisto Legnani, Vera Lutter, Agostino Osio, Patrizia Della Porta, Elisa Sighicelli e Giovanna Silva.
Città diverse descritte da diversi autori, diversi modi di osservare e raccontare luoghi mostrando gli elementi che li compongono, caratterizzano e che ne definiscono la loro seducente complessità: la città si racconta attraverso lo sguardo di colui che vi si perde, di colui che si fa sorprendere dalla città stessa. Nella moltitudine di stratificazioni e successioni di eventi urbani il fotografo è colui che osserva come un attento investigatore e seleziona singoli frammenti di un tutto inafferrabile.
“Non sapersi orientare in una città non significa molto. Ci vuole invece una certa pratica per smarrirsi in essa come ci si smarrisce in una foresta” (Walter Benjamin, Infanzia berlinese intorno al Millenovecento)
La seducente complessità della città prende forma proprio dallo spettacolo che essa propone e soprattutto prende forma in chi la sa guardare, in chi riesce a vedere quella messa in scena con cui la città si rivela. Una complessità che la mostra riesce a ricostruire, in modo evocativo, nella successione eterogenea di frammenti compiuti, appartenenti ai singoli autori, in una sorta di analogia con la sorpresa e lo stupore dello smarrirsi nella città. (Tratto dal comunicato stampa di Carlo Rivi)