Architour by Yog Biennale di Architettura 2014

Vi siete persi la Biennale di Architettura di Venezia o volete saperne qualcosa di più prima di andarci? Avete solo un giorno e vi piacerebbe avere la possibilità di scegliere i padiglioni più interessanti? Quello che fa per voi è l’architour di Yog dedicato alla Biennale di Venezia 2014!

Il nostro architour ha inizio con Moskva urban space uno dei tanti eventi collaterali da scoprire nelle calle veneziane, la mostra ripropone il passato e il presente dell’architettura moscovita. Il passato viene raccontato attraverso uno spazio architettonico immersivo e psichedelico, in cui gli edifici del periodo zarista e costruttivista si susseguono a quelli del realismo socialista e del modernismo e si moltiplicano come in uno stroboscopio. Mentre il presente è ospitato in una sala a specchi che crea una suggestiva realtà aumentata introducendo il visitatore nei progetti più ambiziosi degli ultimi anni, degno di nota il Zaryadye Park il primo parco pubblico che viene costruito a mosca dopo oltre cinquant’anni e che mira a diventare il fulcro culturale della città.

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Prima giornata: Arsenale

Monditalia a Scan è un ritratto onnicomprensivo del paese ‪Buildings and ‪Renovation in Italy, una scansione del panorama socio culturale italiano realizzata con uno spirito divertente e ironico con più di 80 film che narrano la storia del nostro paese accompagnata da una serie di ricerche storiche e critiche sul passato della nostra nazione; ponendo talvolta l’accento su fenomeni poco conosciuti, come la città di Zigonia concepita e realizzata da un imprenditore, che forniscono delle possibili risposte anche alla crisi attuale. Accanto si snodano racconti di un paese in cui la maliconia sembra avere il sopravvento come nelle foto che descrivono alcune delle meravigliose realizzazioni di Pier Luigi Nervi oggi abbandonate e in stato di degrado.

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Cinecittà occupata: ‘la fabbrica delle immagini’ una Roma invisibile tra finzione e realtà.

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Space electronic una discoteca o uno spazio di sperimentazione di architettura e comunicazione #McLuhan.

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SuperStudio ‘l’architettura sta al tempo come il sale sta all’acqua”

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The landscape has no rear: la campagna come luogo di vita e di nuovo al centro. Video installazioni.

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Zingonia una città tra utopia e realtà esempi di uno sviluppo territoriale italiano.

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‘Il mondo necessita di una mediazione tra conservazione e sviluppo’  rem koohlas

L’architettura e la sua funzione nella storia, le trasformazioni dell’AKM Istanbul.

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Padiglione del Cile: la storia della diffusione del prefabbricato e delle sue implicazioni sociali.

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Il Padiglione Italia per la Biennale Architettura 2014 merita un focus >> Innesti/grafting Arsenale – a cura di Cino Zucchi

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Nella mostra del Padiglione Italia vengono esaminati singoli episodi o eventi progettuali legati nel tempo da relazioni inaspettate. Il caso di Milano è assunto come esemplare “laboratorio del moderno” le cui vicende architettoniche e urbanistiche degli ultimi cento anni, e non solo, mostrano una città moderna in continuo confronto con le preesistenze. Milano vista anche come il luogo che ospita Expo 2015, un motivo di grande trasformazione territoriale, di una città che sale e ancora si trasforma di cui non abbiamo ancora piena consapevolezza.

Milano Moderna: un laboratorio urbano

Episodi che attraversano i secoli come la vicenda dei progetti incompiuti per la facciata del Duomo o quelli della crescita della grande fabbrica dell’Ospedale Maggiore, altri più legati a vicende traumatiche – come quella della ricostruzione del centro dopo i bombardamenti del 1943, o della Triennale “occupata” nel 1968 – mostreranno una città cresciuta “per occasioni” piuttosto che per pianificazione di lungo periodo. Più che agli architetti moderni che hanno creato il volto della città contemporanea – tra loro Piero Portaluppi, Giuseppe Terragni, Gio Ponti, Piero Bottoni, Ignazio Gardella, i BBPR, Asnago e Vender, Gigi Caccia Dominioni e molti altri. La sezione dedicata a Milano si conclude con il tema de “la città che sale”, nel rapporto dialettico tra edifici alti e forma urbana, mostrerà con evidenza la trasformazione scalare della città dal novecento ad oggi.

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Seconda sala

Nella penombra del salone grandi prismi di diversa forma e profilo sostengono grandi fotografie d’architettura retroilluminate di progetti contemporanei integrati in contesti diversi, che insieme generano uno scenario cangiante ed inatteso.

Su di una delle pareti della seconda sala trova posto una grande “quadreria” di collage fisici e digitali realizzati sul tema dell’innesto da giovani architetti italiani; riflessioni astratte, talvolta provocatorie, che documentano la feconda e continua ridiscussione sui mezzi disciplinari e sul rapporto tra storicità e contemporaneità.

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Seconda giornata: Giardini

Elements of Architecture / Padiglione Centrale

“Questa mostra è il risultato di una ricerca durata due anni presso la Harvard Graduate School of Design e della collaborazione con esperti provenienti dall’industria e dal mondo accademico.”

Elements of Architecture sottopone a una analisi al microscopio gli elementi fondamentali dei nostri edifici, utilizzati da ogni architetto, in ogni tempo e in ogni luogo: muri, pareti, soffitti, tetti, porte, finestre, facciate, balconi, camini, servizi, scale, scale mobili, ascensori… ripercorrenod la storia globale di ogni elemento.

Muri e pareti. La facciata è elemento che più esprime il significato estetico politico e culturale dell’edificio.

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Coperture e tetti: dialogo tra la modernità e la tradizione. La Biennale riscopre gli elementi dell’architettura come racconti delle civiltà che si susseguono. Dalle capriate orientali tradizionali ai gusci strutturali moderni, forme e tecniche a confronto.

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“Going up”: la città che sale! Fundamentals: from stairs to elevators.

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Una pausa >> L’architettura come spazio di meditazione: il giardino di Carlo Scarpa #labiennalepermanente.

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Padiglione Finlandia l’adattabilità dell’architettura nelle tecniche tradizionali. Re-creazione la Finlandia incontra la Cina.

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Padiglione dell’Ungheria Architettura come partecipazione.

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Indipendenza Africana e Modelli nordici le forme della libertà.

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An Expo of ideas “Fair enough”  padiglione della Russia.

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Padiglione svizzero: non siate impazienti di proseguire ad attendervi happening in archivio.

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Padiglione Francia: il film che qualsiasi architettto dovrebbe vedere “PlayTime” di Jaques Tatie.

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Il Padiglione della Grecia e l’architettura per il turismo.

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In calce al catalogo Fundamental ci appare la frase “Architettura non architetti” che è esplicativa dello spirito di questa discussa Biennale di Rem Koolhaas, uno spirito che ci sentiamo di definire estremamente storicista e idealista.

Il curatore nel suo racconto pone l’enfasi sugli elementi dell’architettura e sulla loro storia, un apparente cambio di paradigma da parte dell’architetto e teorico olandese che da sempre professa il superamento del contesto, sua è infatti la celebre e provocatoria frase “Fuck the contest!”.

L’obiettivo è risolvere l’attuale crisi dell’architettura con uno sguardo verso il passato riscoprendo i fondamentali della storia e della tecnica del costruire, è così che i 29 padiglioni e gli spazi dell’arsenale ospitano numerose analisi sul fenomeno del modernismo e una critica trasversale all’attuale condizione umana e sociale passando attraverso il cinema, la danza la musica, l’arte e la letteratura.

Storicizzato il dopoguerra e riclassificati gli elementi fondamentali dell’architettura, speriamo che ora ci siano le basi per un nuovo sviluppo e un’architettura consapevole ma con lo sguardo rivolto al futuro. Il passo indietro servirà come una rincorsa prima del grande salto o ci mancheranno i mezzi e il coraggio?

Fundamentals - Biennale di Architettura 2014
7 giugno > 23 novembre 2014
Giardini - Sestriere Castello 
Arsenale - Campo della Tana 2169/S cucchiaio
martedì-sabato: 10.00 - 18.00 
escluso lunedì 17 novembre 2014
www.labiennale.org/
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