Am kühlen Tisch

Scade il 25 MAG 14

A tavola fredda, Am kühlen Tisch è il titolo della prima personale dell’artista tedesca Amelie von Wulffen ospitata negli spazi della galleria Giò Marconi.

Amelie von Wulffen Untitled, 2014 Oil on canvas 200 x 140 cm Photo credits Gunter Lepkowski – Courtesy Gio Marconi, Milano

Amelie von Wulffen è conosciuta soprattutto per i suoi collage, lavori su carta di grande formato in cui utilizza fotografia, pittura e disegno creando scenari onirici in cui frammenti della vita dell’artista si mescolano ad elementi narrativi fortemente suggestivi ed evocativi. Spazi interiori ed esteriori si sovrappongono confondendosi, come nelle opere della tradizione del Romanticismo e dell’Espressionismo. I riferimenti all’arte passata sono tantissimi e mescolati, per soggetti e tecnica, sono palesi in questi grandi quadri i rimandi agli Impressionisti, ma anche a certa pittura italiana della seconda metà dell’ ‘800, non manca inoltre una velata citazione alla Transavanguardia svelata dalla scelta dei soggetti e da certe pennelle fintamente sgraziate e maldestre.
Pittura che racchiude un fascino senza tempo, mischiando epoche e suggestioni, culture e citazioni per creare degli schermi che raccontano, ripensano, ristrutturano prima che delle storie da narrare, il metodo stesso del raccontarle.

Per la personale da Giò Marconi l’artista presenta una nuova serie di lavori pittorici, un fumetto che viene proiettato e alcune sedie dipinte a mano.
 Le tele esposte sono un’insieme di tributi: nature morte, barche galleggianti, scene di interni ed esterni. Astrazione e figurazione si alternano in maniera originale, accostando forme biomorfe, aree di colore fluide e oggetti più riconoscibili.
Alcuni di questi dettagli, come i fiori, i limoni, i paesaggi sono ripresi da opere più antiche e inseriti quindi in un nuovo contesto, in particolare sono presenti molte scene dei dipinti di Gustave Caillebotte. In due piccole tele compaiono poi gli autoritratti di Max Beckmann, Gustave Caillebotte e Francisco Goya.
Von Wulffen ha studiato approfonditamente gli artisti e le opere del XIX e XX secolo, ma nelle sue opere non si limita a semplici riferimenti stilistici ad alcuni momenti della storia dell’arte. Nel riproporre non un ritratto qualsiasi ma l’autoritratto di questi artisti, von Wulffen fa riferimento ad una profonda ammirazione verso le loro opere ma soprattutto al modo in cui questi artisti si vedevano e si consideravano come pittori e come individui.
 Questa introspezione, caratteristica di tutto il suo lavoro, emerge chiaramente nel fumetto che viene proiettato, in cui Amelie presenta con grande ironia le paure, le insicurezze e le frustrazioni di un’artista contemporanea a metà della sua carriera.

Amelie von Wulffen Untitled, 2012 India ink, oil on canvas 200 x 140 cm Photo credits Gunter Lepkowski – Courtesy Gio Marconi, Milano

Una recente serie di opere in cui prende spunto anche dalle illustrazioni per bambini, dipingendo un mondo bucolico popolato da frutta e verdura antropomorfa. Giocosi e irriverenti acquerelli dove vegetali di ogni tipo vengono colti in situazioni perverse e umilianti. Il riferimento è ai Capricci di Goya.
Lo stile leggero che ricorda quello dei libri per bambini nasconde però temi e sentimenti umani più complessi come la solitudine, la violenza, il fallimento e l’umiliazione.

Amelie von Wulffen | Am kühlen Tisch
Gio Marconi
via Tadino 15, Milano
Ingresso gratuito
www.giomarconi.com

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